Primo classificato
Era bianco il mio vestito
(Ad un amore, 1917)
di Maria Francesca Giovelli (Piacenza)
Era bianco in sogno il mio vestito
come le cime così amate dei monti
eri pensiero presente, mai partito,
eri sospiro oltre gli ultimi orizzonti.
Sferragliava forte il treno fino il fronte
poi la vita è volata oltre il filo spinato
e l’ultimo respiro caldo sulla mia fronte
è rimasto sospeso in un filo di fiato.
Non ti ho più rivisto, ma sentivo
la tua voce persa a sera nelle viti
e il tuo passo al mattino percepivo
quando i giorni si facevano più miti.
Solo in sogno è bianco il mio vestito,
e sogno rimani ogni notte della vita,
solo il tempo aspetta ancora ammutolito
che l’alba sui monti si faccia infinita.
Era bianco in sogno il mio vestito
come le cime così amate dei monti
eri pensiero presente, mai partito,
eri sospiro oltre gli ultimi orizzonti.
Sferragliava forte il treno fino il fronte
poi la vita è volata oltre il filo spinato
e l’ultimo respiro caldo sulla mia fronte
è rimasto sospeso in un filo di fiato.
Non ti ho più rivisto, ma sentivo
la tua voce persa a sera nelle viti
e il tuo passo al mattino percepivo
quando i giorni si facevano più miti.
Solo in sogno è bianco il mio vestito,
e sogno rimani ogni notte della vita,
solo il tempo aspetta ancora ammutolito
che l’alba sui monti si faccia infinita.